2020 – Discorso congiunto con il Sindaco di Palau
Carissimi,
il mio intervento sarà particolarmente breve perché già più volte mi avete potuto ascoltare o per ragioni di vita parrocchiale, o per questioni legate più strettamente alla Caritas. Un altro video messaggio penso di predisporlo in occasione immediata della Pasqua per condividere qualche suggestione e qualche suggerimento, così da vivere questa fondamentale Festa cristiana in famiglia con maggiore pienezza di significato, visto che non sarà possibile la sua celebrazione con concorso di popolo.
Mi sembrava opportuno, confrontandomi con il nostro Sindaco, rivolgere un messaggio congiunto a tutta la popolazione palaese, tutti indistintamente… in questo frangente ogni distinzione sarebbe inopportuna e inutile.
Intanto vorrei ringraziarvi per l’alto senso di responsabilità che state dimostrando nel fronteggiare questa situazione di permanenza obbligatoria nelle vostre case, per l’ordine e la pazienza che avete nella fruizione dei servizi essenziali come il fare la spesa al supermercato e il recarvi alla farmacia, e per lo svolgimento di attività di questo tipo. La vostra sopportazione supera di gran lunga le difficoltà e i disagi.
Inoltre ringrazio anche per la grande solidarietà che avete espresso e state esprimendo attraverso la donazione di denaro e di generi di prima necessità. Lo fate come privati, come associazioni e corporazioni professionali, lo fate come ditte ed imprese. Grazie di cuore!
Grazie a voi e alle risorse della Chiesa, la Caritas sta lavorando a pieno regime e senza sofferenze particolari, anzi regalando qualche sorriso in più.
Ringraziamo anche il Signore, per chi è credente, o le sole circostanze favorevoli per chi non è credente, che ancora (e speriamo sia sempre così) consentono a Palau di essere risparmiato dal contagio del Corona virus.
Tutti siamo preoccupati. Adesso per la situazione sanitaria presente, e domani (ma potrei dire già oggi) per la situazione sociale ed economica che si verificherà nel nostro territorio, che vive, essenzialmente, di turismo e di servizi ad esso collegati.
La stagione sembra essere, se non compromessa, fortemente azzoppata, e di questo ne dobbiamo tenere conto. E se anche altre Nazioni di forte impatto turistico sono coinvolte nella pandemia, condividendo le nostre stesse ansie e limitazioni, questo non ci deve assolutamente consolare.
È vero che lo Stato, attraverso le sue espressioni di governo, ha promesso di non lasciarci soli… ma è anche vero che tutti gli ammortizzatori sociali previsti avranno una durata temporanea, è vero anche che la macchina fiscale non si fermerà, è vero che per poter trovare i soldi per pagare servizi e agevolazioni particolari a tutela dei più deboli della società, pur da qualche parte dovranno uscire, e in qualche modo si dovrà fare.
È vero anche che dovremmo tutti rimboccarci le maniche, come abbiamo sempre fatto per ridare linfa e vitalità al nostro paese, ai nostri rapporti sociali ed interpersonali, alla nostra economia che è fonte di sviluppo e di benessere non solo per noi, ma per tutta la Gallura e per la Sardegna intera.
Il mio appello è molto semplice… vi prego di fare di tutto per aumentare la nostra coesione sociale, per accantonare polemiche e disappunti che, in un contesto di normale vita paesana non solo sono legittimi ma anche necessari secondo la logica di partecipazione democratica e civile alla vita del paese e alla gestione del bene comune, ma che in questo momento così particolare e delicato per la vita di tutti noi, corrono il rischio di esacerbare gli animi, di rovinare la serenità di tutti, di infrangere quella unità che deve caratterizzare la nostra Comunità e renderla più forte come merita, e come è giusto che sia.
Vi ricorderete, attraverso i libri di storia, quanto era importante la macchina bellica dell’Impero romano… fatto di un esercito invincibile, che sapeva fronteggiare il nemico facendo squadra. In modo particolare le legioni assumevano la posizione detta ‘testuggine’, e con questo modo di restare unite erano in grado di resistere ad ogni assalto. Dobbiamo recuperare questa lezione… è una metafora attraverso la quale tutti noi, uniti, possiamo resistere all’assalto di questo virus, delle sue conseguenze mortali, per le persone, per le comunità, per l’economia, per il nostro benessere spirituale e materiale.
Qui a Palau nessuno è sfaticato… il comune sta facendo la sua parte, le associazioni stanno lavorando e sono sempre disponibili, la parrocchia è presente, la buona volontà di tanti sopperisce alle eventuali negligenze di pochi.
Tutti, in questo momento, abbiamo bisogno di essere incoraggiati e sostenuti… il comune, amministratori e tecnici, le associazioni, la parrocchia, le famiglie, le persone più fragili e più sole, i tanti lavoratori e datori di lavoro preoccupati per le loro attività, aziende, agenzie, laboratori, negozi e via discorrendo.
In un secondo momento, avviata la ripresa della nostra vita normale e trovati i percorsi per poterci risollevare in tutti i sensi da questa terribile congiuntura mondiale, potremmo dirci con franchezza e onestà ciò che ha funzionato e ciò che merita di migliorare e deve essere migliorato. Questo in relazione sia all’emergenza attuale del covid 19, sia in relazione alla vita del nostro bellissimo paese in senso generale.
Che questa esperienza ci insegni ad essere un corpo, non semplicemente un agglomerato di case e di famiglie, ma una vera e propria comunità. Sarà la lezione più bella che potremo imparare e di cui far tesoro per il presente e per l’avvenire.
Finirà questa reclusione ed immobilità forzata… che faremo? Ci faremo la guerra? No, dobbiamo imparare a rispettarci e ad esprimere collaborazione e critiche costruttive per il bene di tutti… senza pregiudizi e senza accuse reciproche che ci fanno del male e non favoriscono la crescita di nessuno.
Io gioisco del successo di qualcuno, meglio, di tutti, e soffro per la sofferenza di qualcuno e di quella di tutti… facciamolo insieme. Impariamo a gioire per i successi e a partecipare al dolore comune, colmando insieme possibili lacune che un evento inedito come questo può creare.
Sono sicuro che lo faremo perché siamo palaesi… e i palaesi veri, e le generazioni che ci hanno preceduto o sanno bene, hanno sofferto la guerra, hanno lottato per la ricostruzione, hanno rilanciato l’economia del paese, hanno promosso sviluppo a beneficio di tutti, e anche noi ci siamo ripresi da una crisi economica devastante, quella del 2008, impegnandoci ancora di più.
Non ho detto cose nuove o diverse da quelle che già conoscete… ma ripeterci alcune idee fondamentali penso che possa essere utile ed importante per tutti noi.
Veramente non siamo soli… il Signore non ha figli abbandonati ed il Signore agisce attraverso la buona volontà di tante persone… c’è molto più bene di quanto si possa pensare. È che il male o l’errore fa solo più notizia… ma non ha la maggioranza, non è la maggioranza. Il bene, il buono, e la cura di questa nostra casa comune è molto di più.
Un abbraccio, almeno virtuale, a tutti voi!